La collezione Bottinelli
La collezione di cartoline dell'ing. Erminio Bottinelli
La Collezione
Le cartoline presentate nelle pagine seguenti risalgono tutte ai primi anni del '900 e fanno parte della collezione privata dell'ing. Erminio Bottinelli che ci ha gentilmente concesso di pubblicarle su "Viggiù in Rete".
La maggior parte di esse furono a suo tempo inviate da amici e parenti allo scultore Battista Bottinelli, padre dell'ing. Erminio, che da Viggiù si era trasferito a Berna ove esercitava la sua arte con un certo successo.
Durante l'estate il sig. Battista con la propria famiglia trascorreva le vacanze a Viggiù e in quelle occasioni non mancava di acquistare qualche cartolina con immagini del paese a testimonianza del profondo legame con la sua terra.
Il fotografo e le immagini
Quasi tutte le cartoline della collezione sono opera del prolifico fotografo A. Cervi che esercitava in paese in quegli anni. In nessuna è indicata la data di pubblicazione ma per alcune di esse è possibile risalire al periodo dalla lettura del timbro postale e/o dalla data indicata dal mittente.
Non ci è stato possibile rintracciare eventuali eredi del sig. Cervi per chiedere l'autorizzazione alla pubblicazione delle immagini ma crediamo che la pubblicazione delle stesse costituisca un omaggio alla bravura del fotografo e, nel contempo, un mezzo per ricordarlo degnamente.
Le immagini sono divise -grosso modo- in due categorie: il paese e i dintorni.
La lavorazione
Chiunque abbia dimestichezza con internet sa che la pubblicazione di immagini in rete è sempre frutto di un compromesso tra qualità e "peso" (in termini di kb occupati e, di conseguenza, di tempo necessario al download).
Ho cercato di realizzare immagini digitali "leggere" ma di buona qualità (1).
Non sempre ci son riuscito coi semplici mezzi "casalinghi" (2) a mia disposizione. Mi spiace. Spero comunque di aver fatto un buon lavoro.
Le difficoltà incontrate sono state di varia natura:
Le cartoline, data l'età, presentavano quasi tutte macchie di umidità che sebbene non fastidiose ad occhio nudo, 'risaltavano' in maniera molto sgradevole nelle immagini acquisite con lo scanner. Ho dovuto fare diversi tentativi, per ciascuna delle immagini pubblicate, in modo da ottenere il miglior risultato possibile.
Le immagini, inoltre, come usava al tempo della realizzazione, non erano a colori ma in toni di grigio con viraggio a volte seppia ed a volte azzurrino.
Tale dominante cromatica ha spesso costituito un grosso problema in fase di scannerizzazione e digitalizzazione in quanto tendeva ad 'abbagliare' i sensori dello scanner.
Ho dovuto usare dei filtri ma il risultato ottenuto era spesso 'piatto' e le immagini venivano private di quella patina d'antico e del loro colore marroncino così caldo e 'antico'.
Giusto come esempio inserisco qui, a conclusione del discorso, un paio di immagini acquisite con parametri diversi che ben mostrano come i risultati possano essere più o meno gradevoli.
dominante grigia a sx - dominante verde a dx.
Leggera dominante seppia.
La foto precedente con luminosità aumentata.
I toni scuri vengono in parte eliminati ma alcuni dettagli si perdono.
Testo di S. Taglialatela
- Edit by TaSa 28-10-2001 -
(1)
Nel ri-editare questa pagina, il cui testo fu pubblicato per la prima volta nel 2001, non posso fare a meno di ricordare che in quegli anni l'ADSL, in Italia, era appena nata ed era disponibile solo in una ventina di città mentre la fibra ottica era ancora nella mente di pochi scienziati.
Per collegarsi ad internet si chiamava il numero telefonico del provider e si cominciava a navigare a velocità bassissime. La 'telefonata' si pagava a minuti e, pertanto, era necessario velocizzare il più possibile la navigazione riducendo sia il peso delle immagini (in kb) che quello complessivo della pagina altrimenti il visitatore... cambiava sito.
(2)
Il mio primo scanner, un Logitech ScanMan comprato nel 1994 per ben 349.000 lire, era uno scanner manuale largo tra i 9 e i 10 cm.
Si doveva strisciare lentamente sul documento, foto o testo che fosse, per acquisirlo. Se il documento era più largo dello scanner bisognava fare più scansioni e poi 'cucirle' tra loro.
Spesso il movimento non era costante o il documento si spostava trascinato dallo strumento e bisognava ricominciare tutta l'operazione di scansione. Ciò capitava spesso tanto che mi decisi a costruire una sorta di binario con due angolari di alluminio che assicuravano un movimento perfettamente rettilineo e nel contempo tenevano fermo il documento da acquisire.
Uno scanner simile al mio.
Tasa
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